18 settembre 2009

... segue L'amante della Savana

"Su, su, Miss. Tra poco si aprirà la saison e ve ne andrete in Scozia per qualche mese. Festeggerete il vostro compleanno e vi troverete un buon marito."Bess parlava dal boudoir mentre l'acqua calda e corrente scendeva nel secchio per riempire la vasca.
"Sì, Bess. Passerò il compleanno senza mio padre, l'unico genitore che mi è rimasto, con una moltitudine di giovanotti che non vedono l'ora di portarmi a letto. Bel co
mpleanno, Bess."rispose Cora, guardando Trafalgar Square vitale e piena di carrozze, signore con cagnolini al guinzaglio, Lords della camera che si dirigevano a Whitehall Palace, omnibus trainati da cavalli. Si sentiva triste, isolata dal mondo, senza suo padre. Chissà dov'era? Africa, Giamaica, India? Dove diavolo si era andato a cacciare? Le aveva inviato una lettera la settimana prima, dicendole che non sapeva se fosse riuscito a tornare in tempo per la saison e si era sentita ancora più persa. Si abbracciò da sola, alzando le ginocchia al petto e vi poggiò il mento sopra. Sospirò chiudendo gli occhi, immaginandosi una qualche novità che potesse travolgerla e cambiare la sua vita. Sentì il materasso sprofondare sotto di sè e il braccio di Bess le circondò le spalle.
"Miss, non angustiatevi. Avete tutto qui, una casa, dei begl'abiti, denaro. Potete togliervi tutti gli sfizi che volete. E siete così giovane e bella, Miss."mormorò Bess carezzandole i lunghi capelli biondi come l'oro. Somigliava tanto a suo padre, Lord Mark.
"Ma io mi sono stufata di avere tutto, Bess! Io voglio una nuova vita, voglio cambiare tutto. Non ne posso più di abiti, denaro, feste e balli."stizzita, Cora si alzò, guardando nell'armadio. Quale stupido abito poteva mettere? Quello in chiné blu con la gonna avorio, decise e, prendendolo dalla stampella lo gettò con rabbia sul letto.
"Cora, lo sai che io ti sono stata accanto come una madre. E non voglio vederti così, cara."Bess le presele mani e la guardò negli occhi con i suoi color del caffè. "Tu sei fortunata, piccolina, altre ragazze in età da marito ora, stanno facendo le sguattere o peggio ancora, lavorano nei bordelli come prostitute. Io so cosa significa non avere nulla, vengo dall'Africa e, nonostante il mio paese mi manchi, non rimpiango di essere qui."
Cora non rispose ma l'abbracciò stretta, respirando l'odore strano eppure confortante della sua pelle.
"Preparami delle scorte da portare all'Istituto St. James, Bess. I bambini staranno aspettando i Brownies."mormorò Cora andando poi verso il boudoir.
"Bene. Dove andate dopo?"le chiese Bess, allora, aprendo la porta.
"Credo che andrò con Julia da Harrod's."


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